Insieme a 60 funzionari accusati di alto tradimento cacciati giudici e capi dei servizi.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha licenziato la procuratrice generale Iryna Venediktova, e il capo dei servizi segreti, Ivan Bakanov. I due importanti funzionari insieme ad altri 60 dipendenti pubblici sono stati accusati di alto tradimento. Secondo Zelensky questi collaboravano con l’esercito russo lavorando dall’interno contro lo stato ucraino. Per il presidente era in gioco la sicurezza nazionale e ha agito subito. Intanto sono stati aperti 651 casi di alto tradimento tra funzionari e forze dell’ordine.
Un terremoto politico mostra che le istituzioni ucraine iniziano a vacillare mostratesi compatte in questi mesi di guerra. La decisione lascia scioccati tutti soprattutto per il licenziamento del suo amico Bakanov. Ma anche la procuratrice generale Venediktova che aveva in questa guerra un ruolo principale sul cui tavolo ci sono i fascicoli sui crimini di guerra dei soldati russi. L’ex attore comico amico del presidente Bakanov invece era già stato ritenuto inadatto al ruolo soprattutto durante una guerra. Gli errori commessi dalla Sbu a cui era a capo hanno facilitato la conquista di Kherson da parte dei russi.
Zelensky annuncia le indagini per alto tradimento
“Ad oggi sono stati registrati 651 procedimenti penali riguardanti alto tradimento e attività di collaborazione di dipendenti di procure, organi di indagine preliminare e altre forze dell’ordine. Più di 60 dipendenti della Procura e della Sbu sono rimasti nel territorio occupato e stanno lavorando contro il nostro stato” ha comunicato Zelensky.
Intanto la guerra continua nel Donbass e arriva l’ennesima minaccia a Kiev da Mevedev che promette una dura replica “da fine mondo” se l’Ucraina dovesse attaccare la Crimea. Dal 2014 la Crimea è stata annessa a Mosca ma l’Ucraina non vuole rinunciare a riprendersela e ristabilire i suoi confini. Zelensky accetterà una pace solo nel momento in cui Mosca ritirerà le sue truppe dalla penisola della Crimea.